Il ritratto di una generazione (di Paolo Soglia)
Paolo Soglia
Giornalista
La nostra prima volta. Ci siamo conosciuti a Trento nei giorni dell’incontro dei giornalisti locali che organizza tutti gli anni Michele Zacchi, è un’istituzione dell’informazione bolognese, ora più serenamente “fuori rosa”.Il ritratto di una generazione
Edimburgo, 1990
La foto. Mi sentivo in sintonia con il mondo in quel periodo e la Scozia era bellissima. Il titolo lo diedi alla foto già allora e mi sembrava adatto allo sguardo di Caterina.
Ma che cosa vuoi da me?
Vorresti che ti buttassi le braccia al collo?
O che facessi finta di essere sorpresa:
“Ma guarda che combinazione pazzesca, incredibile! Ma cosa ci fai anche tu a Edimburgo?”
Sei apparso dalla strada come se nulla fosse e mi fai ridere mentre penso che te ne stavi lì ad aspettare questo momento da tutta la mattina.
E adesso che mi stai di fronte mi guardi e sfoderi quella faccia da sicuro di te, con quel sorrisetto un po’ ironico che mi irrita tantissimo.
Ma gli occhi no, quelli sono veri e dicono tutt’altre cose.
Non hanno nulla a che vedere con quella storia che ti sta uscendo dalla bocca dopo che l’avrai pensata mille volte e che usi come la bava del ragno per costruire la tua tela.
Con le parole vuoi stupirmi e con quell’espressione da schiaffi mi attrai e mi indisponi.
Ma con gli occhi non sai mentirmi.
Tu mi ami con gli occhi.
E io non ho ancora deciso se lasciarti lì da solo a finire la tua sigaretta su quella panchina o saltarti addosso e far l’amore con te.
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