Luce azzurrina (di Roberto Grandi)

Nov 10, 14 Luce azzurrina (di Roberto Grandi)
Roberto Grandi
Docente universitario
La nostra prima volta. Credo che ci abbia presentato Lucio Picci, anche se Roberto era una star della politica bolognese dagli anni ’70 in avanti. Uno stile e un’eleganza d’altri tempi, ma un uomo molto moderno.
Luce azzurrina
A casa. A Roma nel 2012
La foto. “La luce azzurrina sul tetto che gira” era ne “Lo stambecco ferito” di Antonello Venditti. La storia di spalloni trafficanti di denaro. I videogiochi sono al limite della legalità quando con tanta violenza rubano l’attenzione di chi si perde in loro. Ecco. Ho fatto il bacchettone.

 

 

Roma, 2012

Roma, 2012

Qual è il colore dell’ipnosi?
Vedendo questa immagine verrebbe da immaginare e credere che il colore azzurrino sia il colore dell’ipnosi. Un azzurrino che irradia e irraggia il volto, che procede per sfumature, per contorni che si possono allargare in base alla vastità dello sguardo che prolunga lo spazio del desiderio.
Come si misura lo spazio di un’ipnosi? Dove inizia, come prosegue la misura di una tensione, di un’attenzione, una attrazione?
Qui il volto è teso in uno stato di seduzione ipnotica indotta da un s/oggetto che presumibilmente possiamo solo immaginare.
Sul viso sedotto si riflette la luce che in quanto riflesso occulta l’oggetto della seduzione lasciando spazio a varie interpretazioni.
Più che alla sindrome di Stendhall, che provoca stati alterati di vertigini e confusioni di fronte alla bellezza dell’opera d’arte, il rimando è allo stato d’animo di Musorgskij di fronte ai quadri dell’amico Viktor Aleksandrovič Hartmann. La seduzione è stata tale che nel giro di poco tempo Musorgskij ha scritto la sua composizione per pianoforte più famosa, Quadri da una esposizione. Passeggiate musicali in cui lo spettatore è invitato a “entrare” nei quadri di Hartman e a ripercorrere il percorso ipnotico di Musorgskij.
La luce azzurrina sul volto e l’ambiente domestico può indurci a pensare che l’oggetto che ha indotto la seduzione ipnotica sia uno schermo di un computer, di una tv. Al di là di stanche interpretazioni apocalittiche che vedono nel mezzo uno strumento ipnotico in sé che abbassa le nostre difese critiche, mi piace pensare che lo stato di seduzione ipnotica del ragazzo sia dato dall’essersi esposto alla bellezza, in qualsiasi modo si sia manifestata.
Bello sarebbe che da tale stato di seduzione ipnotica si risvegliasse e scrivesse i propri personali quadri da una esposizione con il riverbero di luce azzurrina per noi che in ascolto e in visione osserviamo.