Movimento di liberazione della birra (di Valerio Monteventi)
Ex rugbista e rivoluzionario permanenteLa nostra prima volta. Nella redazione di Mongolfiera un bellissimo giornale bolognese ricchissimo di idee, un po’ meno di denari… come le cose che con passione ed energia ha fatto Valerio, per come lo conosco io.Movimento di liberazione della birraIn un’osteria del centro di Praga, la notte di Capodanno del 1989.La foto. Quando guardo questa fotografia sento ancora l’odore della birra in quella bettola male illuminata, alle 7 di sera, piena di vecchi e di ragazzi: quando un boccale da un litro era l’aperitivo. Ma tutto è stato enorme in quei giorni praghesi quando l’energia del mondo ti passava tra le dita.
Bere è uno dei principali bisogni umani. L’acqua, fino a poco tempo fa, era la bevanda pubblica per eccellenza ed era accessibile a tutti. Ora la stanno privatizzando e per averla ci fanno anche le guerre.
Il latte è la fonte di nutrimento primaria per i bambini.
Se parliamo di beveraggio oltre la sopravvivenza, il gradino più alto del podio se lo prende il vino, ma gli altri due se li contendono i tanti tipi di birre che inondano le strade del mondo.
Dalla cervogia, fatta con orzo e avena fermentata, a quelle fatte nascere dal luppolo dai monaci nel medioevo, utilizzando le loro conoscenze delle erbe medicinali. Libri e film si sono dissetati con le cerveze spagnole o le bière francesi. Le pivo ceche hanno un sapore più dolce delle bier tedesche.
La пиво russa o le μπύρα greca possono sembrare incomprensibili, ma non c’è niente di più dissetante a 30° sotto zero o nei + 35° delle isole del Pelopponneso.
I seriosi inglesi sostengono che “life isn’t all beer and skittles”: la vita non è tutta birra e birilli. Ma nei vicoli di Praga bere una birra piccola è disonorevole, infatti dire “sei una birra piccola” equivale al bolognese “sei una mezza pugnetta”.
In Italia, per via del motto “a tutta birra”, c’è un legame allusivo tra la birra e la benzina. Equazione più errata non era possibile. A causa del petrolio si fanno guerre e colpi di stato. La birra, invece, è il fluido della pace, della pausa, del sedersi a un tavolo stretto e guardarsi in faccia.
Tuttavia, di recente, anche la birra ha sobillato i guerrafondai di provincia. Si tratta dei cosiddetti “sindaci sceriffo” che hanno scatenato contro la “bevanda che ravviva” una guerra fuori luogo fatta di ordinanze e di divieti.
Per questo va salutata con interesse la diffusione a livello planetario del movimento di liberazione della birra. Prosit.
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