Una famiglia nella strada di Sana’a (di Giuliana Zanelli)
Dic 19, 14
Giuliana Zanelli
Insegnante
La nostra prima volta. Non so se era proprio il 1975, ma mi è sempre dispiaciuto di non averla avuta come professoressa di italiano… Ma forse è stato meglio così, per lei.Una famiglia nella strada di Sana’a
Yemen, 1997
La foto. Nello Yemen dove ti giri ti giri: scatti e fai una bella foto. Una spedizione in un medio evo dignitoso e impossibile. Infatti non era possibile che durasse così…
Al fascino ambiguo dell’esotico ho rinunciato da tempo. Avverto perciò con inquietudine l’alterità del mondo che incontro in questa fotografia: i pugnali fieramente esibiti dagli uomini in una singolare mescolanza di vesti europee e fogge locali; l’abito della donna, teli e veli che la coprono tutta intera. Inquietudine e perplessità per quel volto nascosto. Forse nel suo bozzolo lei è felice, protetta, e dietro la sottilissima striscia di libertà lasciata ai suoi occhi vede in profondità più di noi.
I confini culturali (perché di questo si tratta ) sono mobili, permeabili. Archetipi e stereotipi vengono travolti con rapidità, altri resistono. La parola etnia è entrata nel mio vocabolario molto tardi e la maneggio sempre con profonda diffidenza, come un oggetto infetto. Troppo rigidamente denotata. Troppo contigua alla parola razza.
Ma dietro i costumi di questo piccolo gruppo yemenita immagino idee, condizioni e relazioni sociali molto lontane da me. E mentre sento tutta la fragilità della mia frontiera laica e illuminista, abbasso lo sguardo alla polvere che piedi umani, calzati come i nostri, calpestano.
Ma dietro i costumi di questo piccolo gruppo yemenita immagino idee, condizioni e relazioni sociali molto lontane da me. E mentre sento tutta la fragilità della mia frontiera laica e illuminista, abbasso lo sguardo alla polvere che piedi umani, calzati come i nostri, calpestano.
paese che vai pugnale che trovi in Yemen quelli più preziosi hanno il manico di corno di rinoceronte ucciso da bracconieri la lama viene prodotta spesso in Italia e il fodero più o meno impreziosito è anche esso opera di orafi italiani
non sono moderato!