Tre luoghi da Michelangelo Antonioni
Ci sono quei personaggi che quando li incontri rimani lì, senza parole. Li guardi con un ingorgo nella pancia che non sai bene da che parte cominciare tali e tante sono le cose che vorresti dire, le domande che vorresti fare, le opinioni che vorresti ascoltare. In quel caso del marzo 2006, però, non era così. Michelangelo Antonioni era in una discreta forma, tanto che arrivò ad un incontro che trasmettevamo in diretta dallo studio di Nessuno TV , il Caffè Letterario di via Ostiense 95. Ma la malattia, ironia della sua storia, gli aveva inibito per sempre l’uso della parola. Lui, l’artista della trilogia dell’incomunicabilità costretto a vivere senza potere esprimere compiutamente i suoi pensieri, si doveva limitare a gesti, a sguardi, a sorrisi. L’incomunicabilità è divenuta la sua prigionia.
In verità io lo avevo già visto, da lontano, mi pare che fosse il lunedì di Pasqua del 1994, quando era a Pennabilli, già debilitato dalla malattia, ma ostinatamente presente alle iniziative che riteneva di valore. Quel giorno, in mezzo ad una moltitudine di persone, era con il padrone di casa, Tonino Guerra, e accompagnato da Wim Wenders, all’inaugurazione de: “Il Campo dei nomi” dedicato a Federico Fellini e Giulietta Masina. “Teniamogli compagnia, in questo giardino, con la nostra fantasia” disse Guerra in quel giorno, in occasione della posa di due lapidi in un prato, con accanto una panchina. Un anno dopo, dal lavoro di questi registi su una sceneggiatura dello stesso Guerra nacque il film “Al di là delle nuvole”.
Ferrara. Ravenna. La Valle della Morte… Ogni volta che passo in un di questi posti mi tornano in mente i luoghi dei suoi film e ho un sussulto. Non è il regista che ho amato di più, ma certamente uno di quelli che è entrato più a fondo nella formazione del mio gusto e della mia personalità.
Arrivare a Zabriskie Point mi ha emozionato, anche perchè salire lassù è una conquista.
C’è però un luogo che amo più di tutti gli altri e che compare proprio nell’ultima scena di “Al di là delle nuvole”, è un alberghetto a tre stelle a Parigi, in una delle piazze più affascinanti della capitale francese: Place du Marché Sainte Catherine, nel Marais. La macchina da presa scende il muro e inquadra per pochi secondi il Pratic Hotel. Io credo che sia uno dei luoghi a poco prezzo migliori per visitare la Ville Lumière. Segnatevelo.
Quando andai a salutarlo per ringraziarlo della sua presenza in quella platea di attori e registi ero in imbarazzo: come un bambino che incontra il suo calciatore preferito. Mi sorrise… e il ricordo di quel sorriso è ciò che mi piace avere a dieci anni dalla sua morte.
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