Donne di Komodo (di Caterina Ginzburg)
Ago 24, 17
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La nostra prima volta. Era in FGCI a Bologna forse era il 1989, piena di entusiasmo e di velocità. Ha sempre portato il suo cognome con leggerezza, orgoglio e stile. Ci siamo persi di vista, ritrovati a Roma, persi di vista, incrociati a Torino…
Donne di KomodoNell’isola dei draghi, nell’agosto del 1992La foto. Ricordo la sensazione di essere fuori dal mondo, sospesi in una storia che non esiste… la presenza dei varani in giro per le strade aggiungeva un che di preistorico che nutriva questo irreale galleggiamento.
Due donne, due amiche, due madri si raccontano la vita quotidiana, fatiche e delizie. Hanno imparato a loro spese che l’ironia è l’unica possibile risorsa a cui poter accedere per non farsi levare il sorriso. Ogni giorno, passo dopo passo.
E’ la saggezza antica delle donne, in qualunque latitudine si trovino. Vicino o lontano dai draghi, visibili o interiori che siano. Queste due donne vorrebbero poter trasferire questa saggezza antica alla ragazza imbronciata in primo piano. Il sorriso beffardo di una delle due dimostra di non essere certa di poterci riuscire. E’ la condanna dell’essere madri, ma anche la loro grande bellezza.
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