Er Pallone (di Alessandro Garramone)
Ago 25, 17
Alessandro Garramone
Autore televisivo
La nostra prima volta. A “sabato sera”, all’inizio degli anni ’90 quando cominciò a scrivere di sport. E’ uno molto determinato, serio e ossessivo sul lavoro. Ha qualità non comuni… Ho qualche responsabilità nella sua emigrazione romana…
Er PalloneRoma, primavera 2012La foto. Solo una volta sono andato a vedere una partita di Alessandro con l’idea di fare delle fotografie, ma la breve stagione agonistica calcistica di mio figlio mi ha permesso di vedere una Roma che non si può visitare in nessun altro modo, se non andando sui campi più sperduti della capitale…
Una delle prime cose che da emigrato ti colpiscono di Roma è la furia cieca con cui la città vive il calcio.
Conosci persone “normali” che trasfigurano in pazzi fanatici al solo nominare la Roma e ti rendi conto di quanto siano assolutamente irrecuperabili quando gli stessi, con uno slancio che dovresti leggere come apertura ad un prossima possibile amicizia, ti pronunciano la frase di rito: “Ce manca uno ar calcetto del giovedì, te va di venì?”.
Da quel momento finirai dentro una spirale di dipendenza che è il “calcetto del giovedì”. Organizzerai le trasferte di lavoro cercando di non saltarlo, vivrai tutta la settimana nell’attesa, inizierai a seguire il mercato delle scarpe da calcio come non ti capitava dalla terza media e, infine, ti ritroverai a fare jogging due sere alla settimana non per stare meglio di salute, non per essere più figo ma semplicemente per essere degno del calcetto del giovedì e dell’ultima divinità pagana che la culla del cristianesimo non ha saputo cancellare: er pallone.
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