Nasce StrisciaRossa: molte ambizioni chissà quanta sostanza
Set 23, 17
Nasce StrisciaRossa. L’iniziativa prende le mosse da un gruppo di giornalisti che avevano lavorato a l’Unità e che in questi anni sono stati assai critici con quel giornale. Un progetto editoriale che, almeno nelle intenzioni, ha delle ambizioni di durare nel tempo. Gli interrogativi che ad un primo rapido sguardo nascono spontanei riguardano: la possibile tenuta tecnologica dell’operazione; le inspiegabili ragioni di una scelta grafica tanto pesante per questo “numero zero” tale da risultare assai poco seducente; le motivazioni che portano a non avere una testata giornalistica.
StrisciaRossa, il blog di sinistra che ha debuttato oggi sul web, parte da questa affermazione: “Lo facciamo a mani nude, senza padroni e senza finanziamenti, ma con molta determinazione per tentare di impedire che il giornalismo di sinistra finisca in un archivio da consultare per rivedere un nostalgico come eravamo”.
Ecco se questo è il punto di partenza mi pare che le prospettive siano piuttosto cupe. Non si può partire con un progetto web a mani nude. Non lo si poteva fare con la carta, ma tanto più non lo si può fare con una tecnologia che solo apparentemente è alla portata di tanti (basti vedere la figura barbina che ha fatto il partito che si è riempito la bocca per anni blandendo la democrazia diretta e poi non è stato in grado di tenere in piedi un sito con 300 contemporaneità).
Il blog StrisciaRossa, che deve il nome ad uno degli elementi identitari de l’Unità cartacea degli ultimi vent’anni (quando la chiuse il PD di Bersani scrissi questo), si presenta con un’impaginazione molto sobria e antica e ricorda i tomi di Critica Marxista, più che un sito di informazione.
Immagino che abbia come target una nicchia molto definita e, al momento, non pare avere alcuna strategia di marketing e di raccolta pubblicitaria.
Se si tratta di un esercizio di persone che hanno avuto esperienze giornalistiche e che vogliono intervenire per dibattere tra di loro, la cosa è certamente apprezzabile e forse anche interessante per qualcuno, ma se, come dicono, il blog è un luogo dove si presentano e si confrontano “i punti di vista di sinistra”, l’aspirazione appare stridente con la forma scelta.
Non entro nel merito su chi può definire una cosa di “sinistra” o “non di sinistra”. Minniti a me pare un’espressione alta della capacità di governo della sinistra europea moderna, per altri, ho visto, è addirittura di destra. Il governo di Renzi e quello di Gentiloni sono state esperienze mature di una sinistra riformista, concreta e innovativa… per altri questo non è affatto vero. Suppongo che StrisciaRossa possa essere in entrambi i casi più sulla seconda opinione che sulla prima.
In ogni caso quando si parte per un progetto io credo sia fondamentale avere alcuni elementi molto chiari: il progetto editoriale, il target di riferimento, le risorse economiche e finanziarie per avere una prospettiva di un tempo congruo di azione e un partner tecnologico e con adeguata preparazione al marketing on line. Dal primo giorno di attività di questa esperienza editoriale, francamente, questi elementi non affiorano.
Se interessasse un mio consiglio partirei da lì e non dalla qualità della scrittura, che arriva dopo e sulla quale, viste le firme, non c’è alcun dubbio. Ma anche su questo, cari compagni, fate attenzione. Bravi giornalisti sulla carta stampata molto spesso sono mediocri giornalisti sul web… ma questo lo sapete anche voi…
Mi piacciono invece le 4A scelte come barra di navigazione: “approfondimento, accuratezza, affidabilità, autonomia”. Che Pietro Spataro, animatore di questa iniziativa spiega così: “Approfondimento, perché crediamo che oggi, anche e soprattutto nel mondo di Internet, ci sia bisogno di un’informazione che scavi dentro le notizie, che sappia dire di più e possibilmente meglio. Accuratezza, perché vogliamo essere sicuri di quello che scriviamo e quindi non scriveremo mai articoli con i “forse”, i “si dice”, i “sembra che”. Affidabilità, perché vogliamo cercare di creare un circuito di fiducia tra noi e i nostri lettori affinché StrisciaRossa diventi una comunità di persone che ragionano con la propria testa e non con la propria pancia. Autonomia, perché non saremo il giornale di nessuno, di nessun partito e di nessun leader. Vogliamo raccontare i fatti con le nostre idee senza rendere conto se non alla nostra professionalità e ai nostri lettori”.
Sono principi condivisibili e mi piace che siano espressi così chiaramente, ma perché ci sia una solida concreta applicazione di questi concetti si dovrebbe anche avere un’organizzazione all’altezza della sfida e la scelta di non essere testata giornalistica non mi pare che sia un buon passo iniziale.
Insomma faccio molti auguri a Pietro Spataro e a chi ha scelto di seguirlo in questa avventura, ma per avere il fiato per guardare a dopodomani non può bastare la buona volontà: serve un’azienda, un finanziamento iniziale, un progetto e quello che quelli bravi chiamano “un modello di business”. Spero che ci sia.
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