Jeanne Moreau, la ragazza di cui tutti siamo stati innamorati
Se penso a Jeanne Moreau penso al bianco e nero inebriante di “Ascensore per il patibolo“, un film bellissimo dove lei era al massimo della forma. Io sono un appassionato di fotografie di set cinematografici degli anni ’50 e ’60 e se detenessi i diritti non farei altro che postarne ovunque… In quel film, Jeanne era una meraviglia e il carattere torbido e “noire” la rendeva ancora più affascinante. Oggi che è morta butto giù due altre cose che ricordo di lei.
Ovvio che il film seminale della mia generazione sia stato Jules e Jim. Penso di averlo visto 10 volte e mi è capitato spesso di andare a Parigi a ricercare i luoghi dove è stato girato. Non tanto i bistrot di Montparnasse (che sono lì solo nel romanzo), quanto piuttosto la casa dove Truffaut aveva deciso di far abitare i tre protagonisti: Villa Castel, un cul de sac all’83 rue Couronnes, nel quartiere di Belleville, a due passi dal Parco del quartiere, che ha una vista meravigliosa della città, da Est. Nel film sembra quasi in campagna, invece è in un quartiere operaio e assai densamente abitato… La trovammo con Alessandro e Catia, quella casa, nel dicembre del 2011, ma le mie foto non rendono giustizia alla memoria delle mie emozioni di fronte a quella pellicola magica. Tra i miei amici più cari non conosco nessuno che non si sia innamorato di Catherine, della sua leggerezza, della sua eleganza, della sua leggiadra libertà. Del suo indimenticabile, coinvolgente, irrefrenabile tourbillon de la vie. E’ un film più vecchio della nostra adolescenza, ma visto che negli anni ’70 faceva molto tendenza tra i giovani di sinistra darsi un tono da intellettuali, parlare del triangolo amoroso del romanzo di Henry-Pierre Rochè (che pochi avevano letto), ma soprattutto del film era un vero must.
La versione della canzone presente nella colonna sonora di Jules e Jim, quando la sento mi fa ancora venire i brividi e, oltre all’inarrivabile originale, a me piace molto anche questa versione dal vivo con Vanessa Paradis e l’emozione negli occhi dell’ormai vecchia, ma sempre splendida, Catherine…
Più fresco, relativamente, è il ricordo di un altro film per me molto importante: Querelle de Brest, di Rainer Werner Fassbinder. In questo film Jeanne Moreau è già matura, la ma sua sensuale presenza è potentissima e dà vita ad una Lysianne perfetta. Superlativa è poi la sua interpretazione di Each man kills the thing he loves. Il testo della canzone è tratto dal componimento La ballata del carcere di Reading, di Oscar Wilde. La musica è di Peer Raben. Il pezzo, mi è stato un po’ deturpato, perchè è diventato la sigla del programma televisivo Amore criminale trasmesso da Rai3.
Nella storia del cinema Jeanne Moreau è stata tante altre cose, ma io ce l’ho nel cuore soprattutto per queste, e lì rimarrà.
Commenti recenti